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Perin del Vaga - Psiche scopre Amore e Amore fugge

Perin del Vaga - Amore e Psiche Perin del Vaga (Pietro di Giovanni Bonaccorsi) e aiuti
(Firenze 1501 - Roma 1547)
Storie di Amore e Psiche:
Psiche scopre Amore e Amore fugge
(Sala di Amore e Psiche)
1545
affresco ritoccato a secco

Il riquadro, il più celebre tra quelli che compongono il ciclo ad affresco presente nella Sala di Amore e Psiche in Castel Sant'Angelo, fu progettato, come tutti gli altri, da Perin del Vaga. L'artista si ispirò alla tredicesima delle 33 incisioni realizzate dal Maestro del Dado e da Agostino Veneziano su disegni dell'artista fiammingo Michiel Coxcie (1532-35), allora molto note. L'autografia è provata dalla presenza di un analogo schizzo di Perino tra i disegni preparatori per le scene della favola, conservati presso l'Albertina di Vienna.
Nel riquadro la narrazione è suddivisa in tre momenti distinti, cronologicamente disposti da destra a sinistra, che tradiscono così l'ispirazione dall'incisione originale. A destra, in penombra, Psiche si ferisce con la punta di una freccia di Amore. Al centro la giovane, impugnando la lampada, si avvicina allo sposo addormentato, che ha abbandonato le frecce e l'arco ai piedi del letto. A sinistra Amore, ormai sveglio e deluso del tradimento di Psiche, vola via abbandonandola alla sua disperazione. Si tratta di una fedele trasposizione da Apuleio, l'Asino d'Oro ( libro V, cap. 23).
Se sul piano compositivo il precedente dell'incisione è rigorosamente rispettato, su quello formale Perino mostra qui il suo tipico stile, sintesi tra le armonie naturalistiche di Raffaello e una raffinata astrazione intellettuale, aggiornata sul sofisticato manierismo di Rosso Fiorentino e del Primaticcio che, attivo a Fontainebleu, era a Roma nel 1540.
La scena centrale si apre verso lo spettatore come una quinta teatrale delimitata dal baldacchino del letto e illuminata dalla luce che irradia dalla lampada e che si riflette sulle due figure morbidamente modellate, dalle membra lunghe e affusolate. Gli amanti si stagliano sul bianco delle lenzuola, cui fa da contrasto il rosso acceso dei tendaggi in una gamma cromatica tutta giocata tra questi due estremi.
La felice illustrazione della fiaba di Amore e Psiche avrebbe costituito il punto di riferimento per analoghi cicli pittorici, realizzati dopo la metà del XVI secolo: tra gli altri, quello in Palazzo Spada Capodiferro (post 1550) e quello in Palazzo Vitelli a Sant'Egidio, presso Città di Castello (Prospero Fontana, 1555-59).

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pagina creata il 31/07/2012, ultima modifica 24/06/2015