Raffaello da Montelupo - San Michele Arcangelo
Raffaello da Montelupo (Raffaele Sinibaldi) Attribuita allo scultore e architetto caro a Paolo III grazie al rinvenimento dei pagamenti effettuati tra luglio ed ottobre del 1544, questa statua è l'unica pervenutaci tra le numerose sculture, raffiguranti l'Arcangelo, poste sulla sommità del castello prima di quella settecentesca tuttora presente. San Michele indossa una veste lunga, memore di una tradizione iconografica tardomedievale e l'elmo ai suoi piedi è di una forma comune nella prima metà del XV secolo; la corazza è trattenuta da spallacci che mostrano il Giglio Farnese. Il capo, sovradimensionato, si giustifica per la collocazione originaria, che prevedeva una visione dal basso verso l'alto. La statua aveva ali in metallo dipinto e dorato, perforate per vincere l'attrito del vento. I caratteri attardati suggeriscono che si tratti di una versione piuttosto fedele al prototipo realizzato attorno al 1450 per Niccolò V e perduto nell'esplosione del 1492. Fa eccezione il volto dell'Angelo, che ricorda quello della statua di Lia nella tomba di Giulio II in San Pietro in Vincoli, dove il Montelupo lavorò a fianco di Michelangelo. Già restaurata da G. L. Bernini nel 1660 dopo un grave danneggiamento, nel 1752 la statua fu sostituita da quella bronzea di P. A. Verschaffelt e trasportata dapprima in una nicchia della cordonata di Paolo III per trovare la collocazione odierna, nel cortile che ne prende il nome, nel 1910.
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