| Questo vano, che deve il suo nome alla forma circolare, è perfettamente sovrapposto alla Sala del Tesoro, essendo stato ottenuto suddividendo in altezza l'ultimo livello della torretta centrale del mausoleo romano. L'ambiente si raggiunge salendo una stretta scala di età adrianea che parte dal piano della Sala della Biblioteca. Tradizionalmente identificata come sede della prima cappella medievale dedicata all'arcangelo Michele in castello, la sala subì numerose modifiche strutturali nel corso dei secoli. Durante il pontificato di Clemente VIII Aldobrandini (1592-1605), grazie all'intervento del suo tesoriere, Bartolomeo Cesi, fu destinata ad ospitare l'ampliamento dell'archivio segreto, per il quale gli spazi della sala del Tesoro si erano dimostrati insufficienti. I lavori comportarono il rivestimento delle pareti con armadi di legno intagliato, dotati di borchie, cerniere e serrature in metallo (andati perduti); l'accesso fu chiuso da una porta ferrata. L'insieme dei documenti riordinati per l'occasione prese il nome di “Archivio Vecchio”. A questo si sarebbe aggiunto, a partire dal 1748, il cosiddetto “Archivio Nuovo” con la costruzione della contigua Sala delle Colonne e dei due camerini annessi. Al centro della sala è collocato l'originale supporto metallico della statua dell'Arcangelo Michele, opera del fiammingo Peter Anton Van Verschaffelt. L'ingegnoso congegno composto da perni bilanciati, realizzato nel 1752 dall'architetto Nicola Michetti, è stato sostituito in occasione dell'ultimo restauro dell'Angelo (1987). La sala ospita, inoltre, mostre temporanee. |