6.1 Corridoio pompeiano
Il passaggio che collega la Sala Paolina con la Sala della Biblioteca è noto col nome di corridoio pompeiano per via della fitta decorazione a grottesche che lo riveste interamente. Largo poco più di un metro e voltato a botte, fu ricavato nel XVI secolo da un ballatoio, in origine in legno, che correva attorno alla torre centrale fino dal tempo di papa Bonifacio IX Tomacelli (1389-1404). Nella realizzazione degli affreschi si alternarono, tra il giugno del 1545 e il dicembre del 1546, Luzio Luzi e Perin del Vaga, con la partecipazione di aiuti specializzati, tra cui il fiammingo Cornelis Loots, probabile autore dei piccoli paesaggi di gusto nordico visibili nella parte inferiore delle pareti, e di Cristofano Gherardi da Borgo San Sepolcro (detto il Doceno), assiduo collaboratore di Giorgio Vasari in molti cantieri emiliani e romani, al quale vanno ricondotte alcune figure tipiche del repertorio delle grottesche.
|