La rampa a spirale che parte dall'Atrium girando internamente al Mausoleo e salendo per un dislivello in altezza di m. 12, in origine raggiungeva direttamente la cella sepolcrale, la cosiddetta Sala delle Urne. Larga m. 3 e alta circa m. 6, presentava lo stesso tipo di rivestimento decorativo di Dromos e Atrium, ma in questo caso le pareti erano realizzate in mattoni, con una solidissima e raffinata tecnica in opera laterizia che contraddistinse le realizzazioni architettoniche del tempo di Traiano e di  Adriano. La pavimentazione conserva scarse tracce del mosaico che la ricopriva, in tessere di colore bianco e nero, probabilmente distribuite in modo tale da creare disegni di tipo geometrico o vegetale, caratteristici dell'epoca. La rampa, concepita per essere percorsa dal corteo funebre che doveva accompagnare l'imperatore nel suo ultimo viaggio, significativamente non presenta aperture all'esterno se non verso l'alto. 
Sulla volta infatti, originariamente rivestita in stucco, sono presenti quattro prese d'aria, necessarie anche per il passaggio della luce e per il trasporto dei materiali.
Interrata per scopi difensivi a partire dal VI secolo, fu liberata e riaperta solo nella prima metà dell'Ottocento, ristabilendo così l'originario collegamento tra i vari livelli del monumento.